Tintoretto si ispirava per i disegni e le forme a Michelangelo, per i colori a Tiziano. Due nomi che hanno fatto la storia – non solo quella dell’arte – e che Jacopo Robusti, detto il Tintoretto perché figlio di un tintore di tessuti, ha studiato e frequentato, nel caso di Tiziano, in bottega. Quando l’allievo supera il maestro non è mai semplice: la competizione e la rivalità tra Tiziano e Tintoretto a Venezia crescono, facendo acuire la furbizia del più giovane che, per vincere i concorsi con lo scopo di decorare i luoghi più preziosi della sua città e lasciare il segno, anche a costo di farlo senza remunerazione di denaro, riesce a piazzarsi dove vuole, ultimando anche pareti e soffitto della Scuola Grande di San Rocco, il suo lascito artistico più imponente, ricco e speciale.